gru da cantiere

Gru cantiere e possibili rischi. Come gestirli?

Possiamo dire che la gru in cantiere è la regina delle attrezzature. Quali rischi ci sono? Facciamo una breve analisi.

Andiamo a vedere i principali fattori di rischio. Nonché le tipologie più frequenti di gru a torre che è possibile trovare nei cantieri.

Sappiamo tutti che la gru rientra a pieno titolo tra le attrezzature di lavoro che si trovano in cantiere. Si tratta di un apparecchio di sollevamento di carichi che possono essere anche pesanti.

Per gru da cantiere di grandi dimensioni si può rendere necessario anche l’uso di autogrù con braccio telescopico per il relativo montaggio.

Le gru devono essere oggetto di attenta valutazione fin dalle fasi di progettazione del cantiere. Infatti, se da un lato rappresentano un grande aiuto per l’evoluzione dei lavori. Dall’altro possono essere fonte di gravi rischi con conseguenze, talvolta, anche mortali.

Non bisogna essere dei tecnici infatti per intuire elencare brevemente i principali rischi legati al loro uso:

  • contatto o comunque lavoro in vicinanza a linee elettriche aeree dovuto al braccio della gru;
  • caduta del carico;
  • urto contro ostacoli fissi.

Le gru in cantiere e la sicurezza

Per quanto appena detto dunque appare già chiara una regola di base. Cioè che per evitare la caduta del carico sollevato è necessario fare in modo che tutte le attrezzature usate per il sollevamento siano “affidabili”. Inoltre è necessario che il carico che deve essere sollevato sia “unitario” e stabile.

Quali tipi di gru troviamo di solito nei cantieri edili?

I tipi di gru edili che più spesso si trovano in cantiere sono quelli a torre con rotazione bassa o alta. Dunque possiamo dire che la gru a torre deve soddisfare tutta una serie di requisiti di sicurezza che ora andiamo a vedere.

Per realizzare edifici di dimensioni ridotte, di norma si usano gru a montaggio automatico. Quasi sempre in postazione fissa. Queste hanno il vantaggio di avere un sistema di erezione semplice. Dunque possono essere facilmente spostate all’interno dello stesso cantiere in funzione delle necessità.

Le gru automontanti di solito hanno potate in punta di 600 – 1000 kg e portate massime di 1.500 – 2.500 kg. Sono quasi sempre in postazione fissa, su stabilizzatori, con altezza della torre e lunghezza del braccio che di norma non supera i 20 – 25 metri.

La ralla di rotazione, come la zavorra e il contrappeso, è in corrispondenza del basamento, quindi ruota tutto il complesso braccio – torre. Il braccio è sostenuto da un tirante rinviato. In tal caso parliamo di gru da cantiere a rotazione bassa e potremo anche avere il rischio di schiacciamento o cesoiamento in funzione della posizione di lavoro.

Possiamo anche avere gru in cui la torre non ruota ed a ruotare è solo il braccio. In tal caso parliamo di gru a rotazione alta.

Scelta della gru da cantiere più idonea

Anzitutto la prima decisione da prendere riguarda la tipologia di installazione della gru. Infatti, a secondo della dimensione del cantiere, può bastare installare una gru in postazione fissa per eseguire tutti i lavori fino alla fine. Oppure, se il cantiere è molto grande, è necessario prevedere la installazione magari di una gru che trasla su binari.

L’indicazione sul tipo di gru da cantiere da installare di solito è indicata nel PSC.

La corretta installazione

E’ evidente il rischio di infortunio. Nonché di notevoli danni materiali in caso di urto del braccio della gru durante la fase di rotazione o durante la traslazione del carro di base. Ciò può avere conseguenze gravi sia per la stabilità del mezzo che del carico.

In modo analogo, nel caso di gru traslanti, ci può essere il rischio di investimento da parte del carro di base per i lavoratori. E’ necessario quindi, in fase di installazione, prendere tutti i provvedimenti necessari per evitare queste situazioni.

Bisogna poi valutare moltissimi altri aspetti. Ad esempio riguardo la valutazione della idoneità della base di appoggio il punto 3.1.3 dell’allegato VI del D.Lgs 81/2008 ha stabilito che tutte le attrezzature di lavoro smontabili o mobili.

Quindi anche le gru. Che sono usate per sollevare carichi devono essere usate in modo tale da garantire la stabilità della macchina durante il suo impiego. Questo in tutte le condizioni prevedibili. Nonché tenendo conto della natura del suolo.

La messa a livella della gru

Queste gru da cantiere, destinate ad operare in postazione fissa. Sono fornite da costruttore complete di stabilizzatori. Questi di solito sono rappresentati da martinetti a vite.

Gli appoggi su cui insistono gli stabilizzatori invece sono generalmente predisposti dalla ditta che installa la gru nel rispetto delle indicazioni riportate sul libretto di uso e manutenzione.

In passato si usavano molto spesso tavole di legno messe su più strati a 90 gradi. Ormai però il legno si usa raramente. Molto spesso capita di usare lastre in calcestruzzo o plinti in cemento.

In questo caso, sul libretto di uso e manutenzione sono indicati il tipo di cemento. Nonché la dosatura, le dimensioni del plinto. Ancora, il numero, il diametro e la disposizione dei ferri dell’armatura.

Nel corso delle operazioni di “messa a livello” del basamento della gru da cantiere, è importante sfilare il vitone il meno possibile. Ciò in quanto durante la rotazione della macchina. Questo elemento è soggetto a sollecitazioni. sia di compressione che di flessione e torsione.

Dunque se aumenta la sua lunghezza libera l’aumento di queste sollecitazioni potrebbe pregiudicare la stabilità della gru.

Le basette stabilizzatrici per la gru da cantiere

Negli ultimi anni si è diffuso sempre di più l’uso di basette per stabilizzatori in materiale plastico ad altissima resistenza. Si tratta di materiali idrorepellenti, dotati di maniglioni per semplificarne il trasporto. Possono andare da una dimensione in pianta di 40 x 40 cm fino a 100 x 100 cm con altezza fino ad 8 cm.

Consentono così una superficie di applicazione molto ampia. Infatti i diametri ridotti degli stabilizzatori in dotazione alla gru non garantirebbero in alternativa un appoggio adeguato.

Comunque in caso di apparecchi di prestazioni notevoli da posizionare in zone del terreno in cui non è garantita la consistenza. E’ sempre meglio prevedere la predisposizione di una platea di cemento in grado di garantire una sicura stabilità.

Di norma è trascurabile la reazione orizzontale sullo stabilizzatore conseguente all’inerzia di rotazione e alla spinta del vento sul braccio. Questo perché, nella generalità dei casi, non supera il 10% della reazione verticale.

Ad ogni modo è necessario fare molta attenzione al posizionamento della basetta dello stabilizzatore per evitare che, in funzione delle condizioni di appoggio sul terreno, possa verificarsi un suo abbassamento improvviso che potrebbe pregiudicare la stabilità e causare il ribaltamento della gru.

Conclusioni

Facciamo notare che finora la gru da cantiere non l’abbiamo ancora montata né usata. Abbiamo solo ragionato sui tipi principali di gru e su quali accorgimenti di massima seguire per la “messa a livello”.

Tutto questo dovrebbe quindi già farci capire che la gru è una di quelle macchine che presentano grandi rischi. Per questo motivo è necessario affidarsi a persone esperte e competenti.

Invece troppo spesso si è portati a pensare. Proprio perché la si vede in ogni cantiere. che sia una macchina come tutte le altre. Niente di più sbagliato!

Per ora ci fermiamo qui. Concludiamo come sempre invitandovi a registrarvi alla nostra newsletter sicurezza per rimanere sempre aggiornati sulle varie attività e novità.