Mascherina nei luoghi di lavoro, quando indossarle?
Dallo scorso 8 ottobre 2020 è sorto il “problema” delle mascherine nei luoghi di lavoro e su quando ricorre l’obbligo di indossarle. Cerchiamo di fare chiarezza per fugare i dubbi che ci sono stati in questi giorni.
Il recente decreto legge infatti prevede che le mascherine devono essere indossate sempre nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private. Nonché in tutti i luoghi all’aperto. La stretta è “raccomandata”, non imposta, dal governo anche dentro casa. Se si ricevono familiari o amici, dice il premier Conte, meglio indossarla e mantenere le distanze.
Da inizio luglio infatti, in Italia, è in aumento costante il numero dei casi di contagio da coronavirus. Crescita che è comunque rimasta finora più contenuta rispetto ad altri grandi paesi europei, come Francia, Spagna e Regno Unito.
Rispetto a giugno 2020 anche i decessi di persone che avevano contratto il coronavirus hanno continuato a crescere e sono ormai stabilmente tre volte superiori a quelli registrati ad agosto. Quando si erano raggiunti i numeri minimi dall’inizio della pandemia. Per questo motivo il governo ed il ministro della salute sono intervenuti con tempestività. Sono infatti arrivate un decreto ed una ordinanza in tema anti contagio.
La cosa che ha fatto molto discutere sono state le indicazioni relative alle mascherine ed in particolare l’aspetto legato all’uso della mascherina nei luoghi di lavoro.
Quando è obbligatoria la mascherina nei luoghi di lavoro?
La sola eccezione all’uso della mascherina in base all’ultimo decreto è che sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.
Sono inoltre fatti salvi i protocolli e le linee guida anti contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali.
Questa interpretazione, che sembra quella corretta, potrebbe essere in qualche modo messa in dubbio da quello che si legge sui giornali.
A proposito, cosa significa che la mascherina nei luoghi di lavoro è obbligatoria? Cioè in relazione al fatto che nel decreto se ne prevede l’uso “nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private” come bisogna comportarsi?
“Ciò significa che esclusa casa propria, al chiuso, bisogna indossarla sempre quando non si può rispettare il metro di distanza, in fabbrica come a un ricevimento in villa”.
Diverse testate giornalistiche molto diffuse forniscono invece un’interpretazione più restrittiva sulla mascherina nei luoghi di lavoro. Così capita di leggere indicazioni come quelle seguenti:
Quando si deve indossare al chiuso?
Bisogna indossarla sempre nei luoghi chiusi quando non si sta da soli.
Deve essere indossata in ufficio?
Nelle fabbriche va sempre messa. Obbligatoria anche negli uffici a meno che non si stia in stanza da soli.
E’ possibile anche trovare una immagine (di fianco) in cui si mostra un uomo davanti al computer in merito alla tesi che sostiene l’obbligatorietà della mascherina nei luoghi di lavoro.
Altre testate invece scrivono che all’ultimo minuto è stato introdotto, inoltre, l’obbligo di indossare la mascherina anche in tutti i luoghi chiusi, uffici compresi, tranne le abitazioni private. Finora al chiuso la mascherina era necessaria solo nei luoghi aperti al pubblico. Chi non si adegua alle nuove regole rischia grosso: non indossare la mascherina quando previsto fa scattare multe da 400 euro a 1.000 euro.
Mascherina nei luoghi di lavoro e testo del decreto
Il chiarimento è indicato nel testo del decreto 7 ottobre 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo chiarisce definitivamente il punto
b) al comma 2, dopo la lettera hh) e’ aggiunta la seguente:
«hh-bis) obbligo di avere sempre con se’ dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con possibilità di prevederne l’obbligatorieta’ dell’utilizzo nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.Comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attivita’ economiche, produttive, amministrative e sociali. Nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande
Restando esclusi da detti obblighi:
1) i soggetti che stanno svolgendo attivita’ sportiva;
2) i bambini di eta’ inferiore ai sei anni;
3) i soggetti con patologie o disabilita’ incompatibili con l’uso della mascherina, nonche’ coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilita’.»
Ciò significa che nei luoghi di lavoro prevalgono i protocolli e le linee guida per il contenimento della diffusione del virus. Continuano quindi ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza per la attività lavorativa. Al contempo, sono fatte salve le linee guida per il consumo di cibi e bevande.
In questo senso la prima tesi esposta è quella corretta, perché fa riferimento ai protocolli già vigenti. Fino alla scadenza dello stato di emergenza, il 31 gennaio, si raccomanda a tutte le aziende pubbliche e private di far lavorare i dipendenti in smart working.
Le mascherine vanno portate anche al lavoro?
Dunque in merito alla mascherina nei luoghi di lavoro il datore di lavoro dovrà continuare a rispettare il Protocollo dello scorso 24 aprile al fine di garantire le necessarie misure di sicurezza sul lavoro. Ricordiamo che in esso si prevede l’ uso delle mascherine chirurgiche ovvero dei dispositivi di protezione individuali DPI delle vie respiratorie in una situazione precisa. Cioè quando la distanza di sicurezza in ambiente di lavoro non può essere rispettata.
Possono essere ricondotte in questo stesso alveo anche tutte le attività per la quali vi sono già dei protocolli in essere e questi ultimi restano validi. Quali la cantieristica o quello relativo ai mezzi di trasporto.
Mascherina anche in casa se ci sono ospiti
Oltre all’aspetto della mascherina nei luoghi di lavoro il presidente del consiglio dei ministri inoltre ha raccomandato agli italiani durante la sua conferenza stampa di mantenere comportamenti appropriati anche in famiglia e quando si ricevono ospiti a casa, amici o parenti. La mascherina e le regole di distanza valgono anche con familiari che ad esempio abitano dall’altra parte della città.
Nel caso delle abitazioni private si parla di una raccomandazione. Ma di una forte raccomandazione. Sarebbe infatti irragionevole tenere la mascherina tra persone che convivono tutto il giorno.
Ma di fronte ad anziani e persone vulnerabili va rispettata la distanza anche in famiglia. Proteggiamoli con le mascherine.
Niente multe ovviamente per i comportamenti non adeguati nelle case. Come spiega Conte “lo Stato non può entrare nelle abitazioni private, lo ritengo un principio sacrosanto”.
“Le regole non esistono per l’aspetto sanzionatorio, ma più importante è la realizzazione di un progetto comune”. Ha detto ancora il premier rilanciando una forte raccomandazione: “Anche in famiglia dobbiamo stare attenti. Se riceviamo amici e parenti stiamo attenti e manteniamo le distanze. Sono le situazioni in cui più si diffonde il contagio“.
L’obiettivo del Governo
L’intento del Governo pare essere quello di spingere gli italiani ad essere più prudenti per affrontare la risalita del contagio. Dal premier Conte continuano ad arrivare “forti raccomandazioni” a usare la mascherina. Nonché a mantenere la distanza anche nelle abitazioni private.
Come detto vengono invece, allo stato attuale, confermati tutti i protocolli previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali. Dunque nei luoghi di lavoro restano le regole di sicurezza in vigore. Così come non cambiano le misure all’interno delle scuole. La mascherina va utilizzata ogni qual volta ci si muove mentre quando si è al banco, se viene rispettata la distanza di un metro, si può stare senza.