Formazione esperenziale e cultura della sicurezza
Formazione esperenziale … di cosa si tratta? Cerchiamo di capire insieme i nuovi orizzonti e le potenzialità della formazione in materia di sicurezza. Anche alla luce delle recenti situazioni che hanno accelerato molto la formazione a distanza.
L’innovazione tecnologica. Il decentramento produttivo. L’esternalizzazione dei processi produttivi. Nonché l’ingresso nel mondo del lavoro di persone con culture differenti, sta mutando radicalmente il mondo del lavoro.
Di conseguenza i fattori di rischio lavorativo evidenziano. Mai come ora, l’importanza e l’esigenza di una adeguata formazione sui rischi stessi.
In questi ultimi anni l’evolversi della normativa sempre più attenta al tema della sicurezza sul lavoro ha fatto della formazione il tema centrale della prevenzione.
La sicurezza reale passa attraverso un mutamento culturale di tutti gli attori coinvolti nella gestione della sicurezza aziendale e la formazione di ognuno assume una funzione cruciale.
Quali obiettivi per la formazione esperenziale
La formazione sulla sicurezza sul lavoro dovrebbe porre al centro dell’attenzione le attività lavorative quotidianamente svolte per poter individuare e valutare, insieme ai lavoratori parte del processo produttivo. Nonché i rischi presenti nella specifica realtà lavorativa, i comportamenti più idonei per eliminarli o controllarli ed integrando ove necessario le conoscenze mancanti.
Nonostante la diffusione di corsi di formazione progettati e realizzati da numerosi enti. Nonché istituti o associazioni in collaborazione con le parti sociali.
Oltreché l’inasprimento del sistema sanzionatorio. Il numero di infortuni resta a valori non accettabili. Tale dati deve farci riflettere sull’efficacia delle modalità formative fino ad ora erogate.
Occorre quindi interrogarsi se parte degli infortuni e delle morti sul lavoro non siano imputabili anche ad un sistema formativo non completamente incisivo. E’ proprio qui che trova il suo spazio la formazione esperenziale!
Gli obblighi di legge
L’imposizione di obblighi di formazione dati dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro ha generato una offerta formativa “low cost”. Le caratteristiche di conseguenza spesso non sono conformi ai reali bisogni dei soggetti.
Né gli ulteriori paletti imposti dalla normativa sui criteri di scelta dei docenti sembrano avere contribuito a migliorare la qualità dell’offerta formativa.
Molto spesso vi è l’impossibilità per alcune tipologie di lavoratori di accedere a corsi di formazione. Molto spesso i corsi vengono progettati senza tenere nella dovuta considerazione le conoscenze linguistiche dei fruitori né la cultura di provenienza.
E’ fondamentale che la formazione esperenziale venga fornita già nei sistemi scolastici. Accompagnando il bambino prima, e successivamente il giovane alla conoscenza e all’importanza della sicurezza sul lavoro.
Solo così si potrà creare un adulto che contribuisca a cambiare l’approccio al lavoro. Nonché che partecipi allo sviluppo di una adeguata cultura della sicurezza.
Un ruolo importante dovrebbe essere svolto dalla costituzione di una formazione pre-ingresso al mondo del lavoro. In maniera tale da trarne un vero e proprio valore aggiunto in termini di conoscenze di base essenziali. Nonché conoscenze tecniche utili ai fini della tutela della propria e altrui sicurezza.
Cosa si intende con formazione esperenziale?
La formazione esperienziale prevede un apprendimento che si basa sulla sperimentazione di situazioni reali. Nonché lo svolgimento di compiti e l’azione di ruoli da parte del partecipante alla sessione.
La fascia di età di maggiore apprendimento per le persone è l’infanzia. Per questo motivo, imparare facendo un’esperienza. Cioè mettendo in pratica una nuova competenza. Giocando persino, risulta efficace anche in età adulta.
Imparare una cosa “facendola” o comunque con l’esperienza non è certo una novità. Questo concetto diventa però un vero e proprio approccio educativo. Cioè un qualcosa di strutturato solo recentemente.
Infatti la formazione esperenziale muove i suoi primi passi negli anni settanta. David A. Kolb ha contribuito a sviluppare la teoria moderna dell’apprendimento esperienziale. Partendo dal lavoro di John Dewey, Kurt Lewin, e Jean Piaget.
Un team building bilanciato e produttivo si riconosce dal fatto che i partecipanti riescono ad apprendere attraverso l’ esperienza e l’allenamento. Cioè in altre parole, grazie all’esperienza diretta.
Con l’allenamento e l’automatizzazione del nuovo comportamento. I percorsi mentali attivati dal cervello per immagazzinare le informazioni aumentano. Così si facilita il ricordo di quanto appreso nel corso dell’evento formativo.
Nella formazione esperienziale, sono coinvolti i diversi sensi dei partecipanti: vista, udito e senso-motricità, composta da tatto e movimento.
Gettare le basi della sicurezza
Come abbiamo visto nella premessa di questo articolo sulla formazione esperenziale. Quando le persone utilizzano contemporaneamente più sensi. Aumentano le probabilità di consolidare l’apprendimento e di recuperare le nuove informazioni in un contesto diverso da quello dell’aula.
Un esempio? Quando prendiamo appunti, combiniamo l’udito al movimento di scrittura e l’apprendimento risulta più efficace.
La formazione esperienziale consente di sviluppare competenze specifiche in modo più efficace grazie al fatto di coinvolgere più sensi allo stesso tempo. Se il team di lavoro è particolarmente eterogeneo i punti di vista saranno molteplici così come le conoscenze acquisite.
In tal caso il processo di apprendimento può essere molto vantaggioso per la propria realtà lavorativa. Infatti ogni partecipante “porta” con sé le proprie esperienze significative. Ciò consente di mettere in gioco e sviluppare tutta una serie di competenze e conoscenza mirate altrimenti impossibili.
Gli obiettivi formativi raggiunti con attività esperienziali possono essere considerati in qualche modo più sedimentati nelle persone. Proprio perchè derivano da una esperienza pratica.
In questo modo si riesce a raggiungere l’ obiettivo ultimo per la formazione della sicurezza. Cioè i principi della formazione racchiusi nelle tre fasi: sapere, saper fare, saper essere. Dove il sapere è l’informazione, il saper fare è l’addestramento ed il saper essere è il formatore.
La formazione esperenziale come leva per la cultura della sicurezza
La cultura della sicurezza, il cui sviluppo dipende principalmente dalla partecipazione ad attività formative, rappresenta la base per il contenimento del rischio nei luoghi di lavoro.
L’efficacia della formazione si gioca sull’esistenza nel luogo di lavoro di adeguate condizioni. Nonché nella capacità dell’impresa di costruire un quadro culturale coerente in cui inscrivere le varie strategie di prevenzione e protezione.