Lo studio dei campi elettromagnetici parte da lontano. La radiazione elettromagnetica infatti è una delle quattro interazioni fondamentali che conosciamo.
Sappiamo che una carica elettrica nello spazio genererà un campo di forze. Questo concetto oggi non ci sorprende ed, anzi, è una cosa assolutamente naturale come bere un bicchier d’acqua.
La maggior parte delle volte negli studi ci si è concentrati sui possibili utilizzi di questo tipo di interazioni e sulle applicazioni che possono essere fatte. Grazie alle onde elettromagnetiche si è sviluppata la telefonica mobile con il grande sviluppo di stazioni radio base.
Campi elettromagnetici: gli sviluppi attuali
L’ esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza e non solo può tuttavia portare con sé anche delle criticità.
I telefoni cellulari, orami sempre più diffusi e “smart” recano spesso delle indicazioni di sicurezza da seguire.
Le applicazioni industriali, i telefoni cellulari, le applicazioni delle microonde fino ai 300 ghz e così via rappresentano tutte sorgenti di campi elettrici e magnetici a bassa o alta frequenza che possono avere un effetto biologico, anche molto serio, sul corpo umano.
Studi epidemiologici condotti negli ultimi anni sui campi elettromagnetici non ci fanno stare proprio tranquilli. Campo magnetico e campo elettrico possono avere degli effetti dannosi sull’uomo.
Come tutte le cose però, il problema non è azzerare tutte le sorgenti di radiazioni elettromagnetiche esistenti. Anche volendo questo non sarebbe possibile. Piuttosto avere coscienza della questione e saper valutare tutte le criticità caso per caso.
Il testo unico sicurezza
Proprio con l’intento di garantire la salute e sicurezza sul lavoro nei riguardi dei campi elettromagnetici anche il D.Lgs 81/08 introduce dei limiti di esposizione in funzione dello spettro elettromagnetico.
Dal momento che si ha a che fare con dei limiti di esposizione chiaramente in tutti quei casi in cui non si è certi del loro superamento sarà necessario effettuare una campagna di misure.