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Vaccinazioni nei luoghi di lavoro e medico competente

Sono obbligatorie le vaccinazioni sul luogo di lavoro? Come bisogna procedere? In tema di vaccinazioni sul lavoro partiamo con l’analisi di un factsheet Inail.

Il titolo è “Medico competente e promozione delle pratiche vaccinali nei luoghi di lavoro. Un’indagine conoscitiva”. Questo fornisce una sintesi dei risultati preliminari relativi ad uno studio indirizzato ai Medici Competenti su vaccinazioni e lavoro.

In particolare, l’indagine mira ad analizzare barriere e/o driver per migliorare la copertura vaccinale, concentrandosi anche sulle modalità con cui le vaccinazioni vengono proposte ai lavoratori.

Le vaccinazioni costituiscono il primo intervento preventivo per eliminare il rischio di far contrarre pericolose malattie infettive. Queste possono diffondersi in gran parte della popolazione provocando, a volte, vere epidemie.

La stesura di veri e propri calendari vaccinali specifici può tutelare molto i lavoratori contro malattie virali. La diffusione mondiale delle vaccinazioni ed, in generale, queste attività rappresentano quindi misure sempre più efficaci contro vari tipi di virus.

Ad esempio, l’epatite b. Infatti, in caso di malattia, ad esempio da epatite b. La vaccinazione viene prevista secondo un calendario ben preciso e se questa vaccinazione è stata effettuata il lavoratore risulterà tutelato contro questo virus.

Come funzionano i vaccini?

Mediante il vaccino, viene introdotta nel corpo umano una sostanza che stimola la risposta difensiva del nostro sistema immunitario.

Il principio su cui si basa la vaccinazione è quello della memoria. Il sistema immunitario, una volta entrato in contatto con una sostanza estranea, ne fa memoria e la ricorda in futuro.

La vaccinazione, dunque, favorisce il primo incontro con virus o batteri. Induce il sistema immunitario a rispondere producendo cellule e anticorpi specifici in grado di difendere l’organismo in futuro. Qualora entrasse nuovamente a contatto con quell’agente infettivo.

Le vaccinazioni e la sicurezza sul lavoro

In ambito lavorativo la pratica vaccinale rappresenta un importante strumento di tutela della salute per gli esposti ad agenti biologici. Infatti, laddove la valutazione dei rischi evidenzi la necessità di misure speciali di protezione, il datore di lavoro. Su parere conforme del medico competente. Adotta la vaccinazione come misura protettiva particolare per i lavoratori che non siano già immuni all’agente biologico.

Le vaccinazioni possono essere obbligatorie, come requisito di legge, per poter svolgere uno specifico lavoro. La verifica è in capo al datore di lavoro. Oppure raccomandate per poter lavorare in sicurezza. In tal caso la verifica è in capo al medico competente.

La messa a disposizione dei vaccini deve essere integrata all’interno di una più ampia strategia di prevenzione che tenga conto di vari aspetti. Anzitutto la obbligatorietà o meno del vaccino.

Nonché il rischio di contrarre la patologia senza vaccino. Ancora, gli esiti clinici della patologia per cui si propone il vaccino. L’esistenza di misure efficaci alternative e lo stato di salute del soggetto.

Il lavoratore deve essere informato dal medico sul rischio valutato. Nonché sui vantaggi/inconvenienti delle vaccinazioni proposte. Inoltre, all’atto vaccinale, deve sottoscrivere il consenso.

Il ruolo del medico competente in merito alle vaccinazioni

A tal proposito, il ruolo del medico competente è di fondamentale importanza per implementare l’utilizzo della pratica vaccinale come strumento di prevenzione nei luoghi di lavoro.

Ciò in quanto, in funzione dei compiti che riveste, egli rappresenta una figura centrale del sistema di gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Pertanto, nell’ottica di un modello valutativo integrato di salute sia della popolazione generale che del lavoratore. La presente indagine si propone di analizzare le eventuali barriere e di trovare gli strumenti più idonei per migliorare la copertura vaccinale.

L’obiettivo specifico è quello di ottimizzare l’utilizzo delle vaccinazioni in contesti lavorativi in cui la presenza del rischio biologico è maggiormente rappresentata.

Alcuni risultati

Venendo ai dati riportati nel factsheet. Il campione oggetto dello studio è composto in prevalenza da maschi (61,0%). L’età è compresa tra 55 e 64 anni (42,8%), residenti nel Nord Italia (56,4%).

I medici reclutati svolgono l’attività come libero professionista (65,7%). Il 58,4% opera presso strutture sanitarie pubbliche e/o private.

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Nell’89,2% delle aziende sono presenti rischi dovuti ad agenti biologici, principalmente nei settori: sanità, costruzioni, agricoltura, silvicoltura, pesca e altre attività di servizi.

Conclusioni

Per ora abbiamo introdotto il tema delle vaccinazioni in azienda e lo valuteremo meglio nei successivi articoli. Rimandiamo alla lettura del factsheet che potrai scaricare cliccando sul pulsante di seguito.

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